"JHWH" il tetragramma il passato, il presente e il futuro.

13.04.2009 23:19

 

Esodo 6:2

Dio parlò a Mosè e gli disse: «Io sono (YHWH) il SIGNORE.

Quale è il significato del nome di Dio che è inpronunciabile, quale può essere la chiave di lettura che si può tirare fuori tra le righe di ciò che è inpronunciabile , ma non per questo incomprensibile. Dio in questo nome rivela qualcosa di profondo legato alla sua essenza.I maestri del Talmud ci insegnano , che se combinate insieme le consonanti PERMETTONO DI SCRIVERE: hwh,hyh,Yhh, ossia il presente (howeh), il passato (hayah) e il futuro (yeheh). Il tetragramma ci rivela Dio in ciò che è nel tempo apre la rivelazione alle tre dimensioni del tempo. Il tetragramma si può anceh tradurre con <<essere>>, <<essere stato>>, e <<sarò>>, " CI SARO' COME COLUI CHE CI SARO' " jhwh si rivela nel suo esserci sempre in ogni tempo, il nostro Dio non è per un tempo soltanto egli è per ogni tempo, nel tuo presente lui c'è, nel tuo passato lui c'è stato, nel tuo futuro ci sarà ! egli riempie il tempo con la sua presenza come anche lo spazio è pieno della sua presenza, dovunque tu andrai Dio sarà con te!

Genesi 28:15

Ed ecco, io son teco, e ti guarderò dovunque tu andrai, e ti ricondurrò in questo paese; poiché io non ti abbandonerò prima d'aver fatto quello che t'ho detto'.

Qualsiasi stagione della vita attraverserai Dio sarà sempre con te!

Giosuè 1:5

Nessuno ti potrà stare a fronte tutti i giorni della tua vita; come sono stato con Mosè, così sarò teco; io non ti lascerò e non ti abbandonerò.

Ebrei 13:8

Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi, e in eterno.

Nel suo nome c'è la rivelazione della sua immutabilità Dio non cambia mai egli è lo stesso ieri, oggi, e per sempre!
egli è L'Eterno che si traduce con <<ciò che è in ogni tempo>>, nè più nè meno. Ma peer comprendere ancora meglio il nome di Dio dobbiamo risalire a ciò che significa il termine "ebreo" questo nella storia ha dato vita a lotte guerre e vere e proprie pulizie etniche "ebreo" il nome di un popolo che è stato oggetto di tante persecusioni e lotte, ma che cosa significa il termine "ebreo" ? questo nome rientra a pieno titolo tra quei nomi detti "teoforici", nomi che sono <<portatori del nome di Dio>>. In effetti se guardiamo attentamente il termine ebraico yehudah ( <<ebreo>>) è formato da cinque lettere ( yod, he, waw, dalet, he). Sono proprio le quattro lettere del tetragramma, con l'aggiunta della sola lettera dalet. Quest'ultima lettera in ebraico significa "porta"; il dalet altro non è che la porta di entrata nel significato delle parole. Essere yehuday significa, letteralmente, << mettere una porta nel nome del tatragramma>>. Essere ebreo sta a significare entrare nella porta del tetragramma, entrarvici attraverso la porta "dalet", signifivca entrare in un tempo che non accetta <<l'adesso>>. Significa aprire la porta del presente, scardinarla, per proiettarsi pienamente nel passato e nel futuro. Essere ebreo significa portare le tre dimensioni del tempo: passato,presente, e futuro, ovvero, LA MEMORIA, LA VITA, LA SPERANZA. Per l'ebreo <<essere>> significa <<divenire>> e non stabilizzarsi su una idendità che è quello che siamo adesso, l'ebreo Vive nella speranza, tra il già e il non ancora. Ebreo insomma è colui che si avvicina a Dio per scoprirne la grandezza e la profondità della sua essenza del suo amore essere ebrei significa desiderare di conoscere Dio, desiderio di scoprire sempre di più di lui di non vivere una vita superficiale ma scavare profondo nella sua Parola per far si che questa ci modelli ci trasformi e ci renda giorno dopo giorno conformi al proposito di Dio, è vero che oggi non siamo ancora ciò che Dio ha concepito nel suo eterno disegno, però siamo in cammino, come dire: siamo sulla buona strada, nel progetto di Dio "siamo già" e nella realtà di tutti i giorni che ci scontriamo con il "non ancora" ma questo "non ancora" diventa lo strumento che di dà il senso dei nostri limiti, della nostra fragilità, ma sapere ciò che noi siamo nel progetto eterno di Dio ci aiuta ad avere speranza. Chi ha iniziato in noi un opera buona la porterà pure a termine.

Allora siamo tutti "EBREI", essere ebreo stà a significare essere disponibili a far si che Dio faccia in noi la differenza, essere disponibili entrare nella comprensione della grandezza di Dio partendo dalla consapevolezza dei nostri limiti e delle nostre miserie più apriamo la porta "dalet" nella misura in cui entriamo nel tetragramma, nell'immutabilità, nella fedeltà, nella grandezza di Dio, in quella stessa misura scopriamo quanto noi siamo miseri e bisognosi!

Past. Sferruzzo Roberto